Un’estensione enorme per il buco dell’ozono artico.
Il potente vortice polare che ha interessato l’Artico nelle settimane scorse ha prodotto il più grande buco dell’ozono mai visto fino ad ora. A rivelarlo è la rivista Nature sul proprio sito. “Si tratta di una formazione dalle dimensioni pari al triplo della Groenlandia – si legge su Nature – in grado di rivaleggiare con il più celebre buco nell’ozono del Polo Sud”. La concentrazione di ozono nell’atmosfera è stata analizzato dagli studiosi dell’Istituto tedesco Alfred Wegener di Potsdam, coordinati dal fisico Markus Rex. Le misure sono state condotte attraverso dei palloni sonda lanciati dalle stazioni nell’Artico. “Abbiamo rilevato una diminuzione dell’ozono tra la fine di marzo 2020 del 90% ad un’altitudine di 18 chilometri. “Un valore – dichiara Rex – che non avevamo mai osservato prima al Polo Nord”. Secondo gli studiosi, il buco nell’Artico, data la sua collocazione, non presenta alcun rischio per la salute degli uomini, ed è destinato ad estinguersi nel giro di poche settimane.
L’ozono si trova nella stratosfera, tra i 10 e i 50 chilometri, ed ha la funzione di farci da scudo dalle radiazioni ultraviolette. Per proteggere questo prezioso elemento, nel 1987 è stato firmato il Protocollo di Montreal per abbattere l’utilizzo dei gas dannosi per l’ozono, ovvero i clorofluorocarburi (Cfc). Un protocollo che, spiegano gli studiosi, ha evitato conseguenze ben peggiori, soprattutto in Antartide dove il buco nell’ozono ha, oggi, un’estensione minima.