Diminuisce la disponibilità del farmaco.
Aumenta la richiesta e diminuiscono sempre più le scorte; il Tocilizumab, sempre più usato per ridurre la risposta immunitaria al Nuovo Coronavirus, diventa sempre più introvabile nel nostro paese. Oggetto della sperimentazione dell’Aifa, il farmaco ha dimostrato una notevole capacità di diminuire la risposta del sistema immunitario che provoca l’infiammazione dei polmoni, ed ora tutte le terapie intensive italiane ne richiedono l’utilizzo. L’azienda produttrice Roche nei giorni scorsi si era offerta di regalare il farmaco, prodotto per le malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, a tutte le strutture sanitarie che ne avessero fatto richiesta. Per questo motivo, l’Aifa ha dato il permesso alla somministrazione a tutte le strutture nelle rianimazioni. Da alcuni giorni, però, si sono moltiplicate le difficoltà a trovare il Tocilizumab.
La compagnia, in una nota, ha comunicato alle regioni di aver terminato le scorte, a fronte di una richiesta di oltre quattromila trattamenti, ne avrebbe meno della metà. Del problema è stata informata la sede centrale della compagnia con l’interessamento del primo ministro italiano Giuseppe Conte che ha richiesto un aumento della produzione negli stabilimenti in Giappone e California per l’Italia. Ma per la velocità con la quale si sta diffondendo l’epidemia sempre più nazioni hanno richiesto il medicinale e dunque la disponibilità è drasticamente calata. Informate della situazione, le autorità cinesi hanno inviato sabato a Roma oltre tremila fiale, un terzo delle quali giungeranno in Lombardia mentre le altre saranno distribuite tra le varie regioni a seconda della necessità.