Anche i patogeni, che sugli umani hanno effetti lievi o moderati, possono essere pericolosi per le grandi scimmie.
Il Coronavirus rappresenta una minaccia anche per le grandi scimmie, avvertono gli studiosi. Secondo i dati ad essere particolarmente esposte sono le specie di bonobo, i gorilla, gli orango e gli scimpanzé. Con quest’ultimi, l‘uomo presenta il 98% del DNA e mostrano una pericolosa esposizione alle patologia respiratorie. In un comunicato inviato dal Great Ape Health Consortium al giornale Nature, è noto come “la trasmissione di agenti patogeni, che nell’uomo hanno effetti lievi, è in grado di provocare effetti moderati o gravi. In ogni caso non è chiaro, invece, se il Nuovo Coronavirus produrrà gli stessi effetti che ha sugli uomini sulle scimmie”.
Alla luce di un numero di contagi sempre maggiore, anche nei paesi africani, gli esperti hanno esortato le autorità locali ad abbattere il rischio di introdurre il virus tra le scimmie. Ad oggi molti paesi, come il Gabon e il Ruanda, hanno fermato i flussi turistici, bloccando i voli e chiuso i confini. “E’ possibile supporre – scrivono gli esperti – come le grandi scimmie risultino suscettibili all’infezione da SARS CoV-2, pertanto si raccomanda di ridurre le visite ai primati da parte degli umani.”