La presenza della febbre rappresenta una possibile prova dell’infezione da Covid-19, come la dispnea e la tosse. In assenza di questi sintomi è da escludere il contagio da Coronavirus nelle persone allergiche.
Il raffreddore e la congiuntivite rappresentano sintomi più frequenti delle allergie e difficilmente si presentano nel contagio da Coronavirus. A confermarlo è una pubblicazione dell’Associazione allergologi immunologi territoriali e ospedalieri (Aaiito), in un vademecum di sei punti, utili a distinguere le manifestazioni delle due malattie e rassicurare i soggetti allergici. Secondo i dati riportati nella guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) l’infezione da Covid-19 si manifesta con tre sintomi principali: febbre, tosse e dispnea. Le allergie respiratorie, invece, non sono mai accompagnate dalla febbre, ma si presentano, nella maggior parte dei casi con raffreddore e congiuntivite.
Il soggetto con asma bronchiale, allergico e non-allergico, può avere tosse e dispnea, accompagnati da sintomi nasali e oculari, ma che si risolvono rapidamente con la terapia antiasmatica broncodilatatrice e anti-infiammatoria. Non ci sono prove, spiegano gli esperti, di come la rinite o l’asma rappresentino fattori di rischio per un’evoluzione grave dell’infezione da Covid-19. In ogni caso la raccomandazione principale, per tutte le persone allergiche, è di continuare ad assumere la terapia per la rinite e l’asma senza interromperla monitorando giorno per giorno l’andamento dei sintomi e contattare il medico nel caso di peggioramento.
Fonte: https://docs.biomedia.net/2020/aaiito/Comunicato%20Covid19.pdf