Tra le storie che arrivano dagli ospedali italiani, sempre più in difficoltà a causa della pandemia di Coronavirus, c’è anche quella di un padre e di un figlio, entrambi ricoverati in terapia intensiva ma con due destini differenti. Il figlio si è infatti salvato mentre il padre non ce l’ha fatta: Giovanni, 41enne, è riuscito a superare la polmonite che lo ha colpito, con i primi sintomi influenzali, tosse secca e febbre alta, comparsi circa un mese fa. Nell’arco di poche ore anche il padre Antonio, 76 anni, è stato contagiato dal virus ed entrambi sono stati trasportati in ospedale. Giovanni ha spiegato che quella è stata ol’ultima volta che ha visto il padre: “Ho scoperto che era morto quando mi è arrivato un messaggio di condoglianze. Mio fratello ha preferito non dirmi nulla dato che sono ancora in ospedale”, ha raccontato a La Stampa.
Il 41enne ha anche rivelato cosa ha provato quando le ambulanze sono arrivate davanti alla sua casa: “Mi sono sentito un appestato, gli occhi delle persone non li dimenticherò mai”. Purtroppo sua madre era morta un anno e mezzo prima e da allora il 41enne si era trasferito dall’anziano padre. Oggi il giovane sta meglio e ha postato sui social una foto che lo ritrae mentre abbraccia il padre: “Questo – ha spiegato –
non è un gioco, ho perso un padre e non ho potuto salutarlo mentre moriva da solo in un letto di ospedale, in un reparto in cui nessuno dei parenti è potuto entrare. Vedo ancora troppi giovani in giro che se ne fregano: questa non è un’influenza, l’influenza non ti manda in terapia intensiva”.