Secondo lo studio di RF Exposure Lab il dispositivo supererebbe di gran lunga il limite consentito.
Mentre in tanti si preoccupano sulla pericolosità della nuova tecnologia 5G, per le forti emissioni radio, una serie di dati dimostra come anche alcuni smartphone siano in grado di produrre potenti radiazioni. E’ il caso dell’iPhone 11. Il top di gamma della ”mela morsicata” è stato analizzato da RF Exposure Lab, un laboratorio indipendente a San Marcos, in California. Gli esperti si sono soffermati, in particolare, sull‘iPhone 11 Pro analizzandone le radiazioni a radiofrequenza rilevando livelli di emissione doppi ripsetto al massimo consentito dalla Commissione Federale delle Comunicazioni. Secondo il laboratorio il device espone gli utenti a un tasso di assorbimento specifico di energia a radiofrequenza pari a 3,8 watt per chilogrammo. Si tratta di un fenomeno preoccupante, che secondo gli esperti dell’OMS, potrebbe essere all’origine di patologie importanti come una diminuzione degli spermatozoi, emicrania, difficoltà nell’apprendimento, nella memoria ed insonnia.
Nell’agosto del 2019 il Chicago Tribune individuò un’emissione di radiazioni nell’iPhone 7 largamente superiore ai limiti consentiti, come anche diversi modelli di Samsung e Motorola. Per ridurre al minimo l’esposizione alle radiazioni, la FCC (Commissione Federale per le Comunicazioni), consiglia di conservare il dispositivo lontano dal corpo ed in particolare dalla testa, usare, quando è possibile, il vivavoce o l’AirPods.