Dopo aver devastato i campi dello Yemen, le locuste stanno mettendo in ginocchio il Corno d’Africa. Per Dominique Burgeon occorrono 76 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza.
Una vera e propria piaga biblica sta devastando l’Africa centro orientale. Si tratta dell’arrivo delle locuste, gli insetti provenienti dallo Yemen e che ora rischiano di mettere in ginocchio l’intero continente. Dopo una migrazione colossale dalla penisola arabica, gli insetti, il cui numero si aggira tra i 100 e i 200 miliardi, divorano tutto quello che trovano di commestibile spingendo alla fame gli uomini e il bestiame. Le locuste, infatti, si nutrono dell’erba, delle foglie degli alberi e naturalmente delle coltivazioni. Ora la crisi coinvolge soprattutto gli stati del Kenya, la Somalia e l’Etiopia; una vasta area popolata da 13 milioni di persone. La preoccupazione riguarda anche la Tanzania e l’Uganda, dove sono stati avvistati già i primi insetti. In Uganda, in particolare, il governo ha deciso l’irrorazione massiccia di pesticidi con lo schieramento di 2mila soldati dell’esercito addestrati a spruzzare le sostanze tossiche.
Ammonta a 76 milioni di dollari la somma che, secondo il diretto della Fao, Dominique Burgeon, occorre per far fronte all’emergenza alimentare; fino ad ora ne sono stati stanziati solo 21 milioni. Secondo i climatologi il caldo umido del 2019 ha presentato le condizioni ideali per la proliferazione delle locuste. Quella che sta vivendo ora il Corno d’Africa è la peggiore ondata di cavallette negli ultimi 25 anni; una piaga che potrebbe provocare, alle nostre latitudini, enormi flussi migratori per il massiccio impoverimento delle zone.