Le abitudini sbagliate e la prevenzione ancora insufficiente potrebbe provocare un aumento esponenziale dei casi di cancro.
L’incidenza del tumore aumenterà del 60% nel corso di prossimi anni, se non l’umanità non cambierà radicalmente le proprie abitudini alimentari e non solo. Ad annunciarlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della giornata mondiale contro il cancro. Secondo gli esperti il boom dei casi di cancro potrebbe verificarsi nei paesi a reddito medio e basso, dove l’aumento dei casi potrebbe essere di oltre ottanta punti percentuali. I notevoli passi in avanti che la ricerca ha effettuato negli ultimi cinque decenni, spiegano gli studiosi, ha portato ad una diminuzione della mortalità correlata al tumore del 20%, ma solo nei paesi ricchi, nei quali è possibile la prevenzione precoce e le cure risultano più avanzate.
Nelle aree a basso reddito l‘incidenza dei tumori è diminuita di soli cinque punti percentuali; un segno di una disuguaglianza dei servizi oncologici tra i paesi ricchi e poveri. Nel corso del 2019, spiegano gli esperti, oltre il 90% dei paesi ad alto reddito ha garantito l’accesso ai servizi di cura e prevenzione efficace mentre la percentuale scende al 15% nei paesi sottosviluppate. “Almeno 7 milioni di vite umane potrebbero essere salvate nei prossimi dieci anni – spiega Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms – se la copertura sanitaria fosse universale”. Oltre alla prevenzione risultano necessari cambiamenti radicali nelle abitudini delle persone, come nel caso del tabacco. Il fumo è all’origine del 25% dei casi di morti per tumore. Sarà importante, inoltre, aumentare la vaccinazione contro l’epatite B, per ridurre il cancro al fegato mentre i casi di tumore al collo dell’utero potrebbero essere abbattuti con la vaccinazione contro l’HPV.