Le fotografie sono state sviluppate ad un secolo di distanza dalla loro realizzazione; un record.
Mentre in Europa gli eserciti si combattevano nelle varie trincee, un gruppo di scienziati affrontava, in Antartide, il freddo del polo sud. Era la missione di Ernest Shackleton, una delle più celebri per l’eroica resistenza dei suoi uomini. Ma a contribuire alla fama della missione c’è un rullino antichissimo, emerso dal ghiaccio antartico ancora in perfette condizioni, tali da rendere possibile lo sviluppo delle fotografie. Si tratta del primo caso nel quale un rullino così antico venga sviluppato a cento anni di distanza dalla realizzazione degli scatti.
Anche se leggermente danneggiate, le immagini mostrano chiaramente i volti di quegli antichi avventurieri che osarono sfidare la natura più estrema. Secondo il direttore esecutivo dell’Antartic Heritage Trust, Nigel Watson questo ”è il primo caso di negativi non sviluppati risalenti al secolo scorso, durante l’epoca d’oro delle spedizione in Antartide.” Gli sviluppi disastrosi della missione, imprigionata nei ghiacci antartici per sei mesi, consentirono la realizzazione di una quantità limitata di fotografie, ma che rappresentano una testimonianza preziosa dell’epoca d’oro delle esplorazioni dell’Antartico. La spedizione, dal titolo ”Endurance”, si fermò a pochi gradi di distanza dall’obiettivo, ma riuscì nell’intento di portare tutti i membri vivi a casa.