Ha assolutamente dell’incredibile la scoperta fatta dalle autorità nel sottosuolo tra Stati Uniti e Messico. È stato infatti individuato quello che è ad oggi considerato il tunnel più lungo mai realizzato per il traffico clandestino tra i due paesi. Alto tre metri e largo un metro e mezzo, ha un’estensione di 1,3 chilometri e ha lasciato i funzionati della Border protection assolutamente sbalorditi per la qualità realizzativa. Un sistema estremamente sofisticato con sistemi di aerazione e di drenaggio dell’acqua piovana, così da evitare allagamenti ma anche una struttura solida, per avere la certezza che non si verificassero crolli. Lo hanno individuato tra un sito industriale di Tijuana ed un quartiere periferico di San Diego nel corso della regolare ispezione dei 3,1 km del confine meridionale degli Stati Uniti. A terra sono presenti anche dei binari sui quali con molta probabilità scorrevano dei piccoli carrelli (con tutta probabilità motorizzati).
Individuato nel mese di agosto del 2019, soltanto a fine gennaio il tunnel è stato mostrato per la prima volta dalla dogana, che ha concesso ad alcuni cronisti di visitarlo ed effettuare le prime riprese video e fotografie. Perfettamente intatto, il tunnel non solo è sorretto da una serie di impalcature ma per risultare ancora più resistente è stato rafforzato utilizzando cemento. Certamente opera di ingegneri e professionisti che i cartelli hanno ingaggiato per la realizzazione di una struttura durevole nel tempo e sicura, che consentisse di contrabbandare senza rischi droga, armi ma anche immigrati. Si indaga per capire chi abbia realizzato un tunnel di questo tipo: secondo gli investigatori l’idea potrebbe essere del cartello di Sinaloa, molto presente negli stati del nord ovest del Messico, in Bassa California e nelle città affacciate sul Pacifico.