Nonostante le fiamme abbiano ucciso il 90% degli esemplari, secondo gli studiosi la specie è destinata a riprendersi rapidamente.
Una rara specie di lumaca rosa fluorescente è sopravvissuta agli incendi che affliggono l’Australia. A renderlo noto è il National Parks and Wildlife Service (NPWS). Secondo gli esperti dell’agenzia, circa 60 esemplari di molluschi sono stati avvistati dai ranger dopo le recenti piogge registrate nel Parco Nazionale del Monte Kaputar, nel Nuovo Galles del Sud, un’area considerata il loro unico habitat al mondo. “Potrebbe non essere così carina come i koala o il wallaby, ma questa specie svolge un ruolo importante nel suo ecosistema“, hanno spiegato gli esperti del NPWS mostrando soddisfazione per la scoperta. Secondo Frank Kohler, esperto di molluschi australiani, alcuni animali sono riusciti a sopravvivere alle fiamme perché si sarebbero protetti dal calore nascondendosi tra le fessure delle rocce. Ma solo il 10% della specie sarebbe sopravvissuta. Secondo le stime, infatti, la gran parte della popolazione è stata sorpresa dalle fiamme durante il letargo, fase che che trascorrono nella corteccia degli alberi.
Il ‘Triboniophorus aff. Graeffei ‘esce di notte per nutrirsi e tornare al suo nascondiglio al mattino, può misurare circa 20 centimetri di lunghezza e sei di larghezza. Dal 2013, queste lumache sono diventate la prima specie di lumache di terra in via di estinzione legalmente riconosciute in Australia. Questa particolare lumaca rosa rappresenta la dimostrazione vivente della straordinaria diversità ecologica del Monte Kaputar, un habitat che comprende tre specie di lumache carnivore che non si trovano in nessun’altra parte del pianeta. Ora, l’attuale calo del numero dei molluschi potrebbe provocare uno squilibrio nell’ecosistema, visto che molti animali dipendono da loro come principale fonte di cibo. “Le specie non esistono indipendentemente dalle altre specie e dobbiamo cercare di mantenere l’intero sistema e tutti loro al suo interno e proteggerli da impatti ambientali come gli incendi“, ha concluso Kohler.