Le due strutture, risalenti all’epoca micenea, racchiudevano reperti unici.
Due grandi tombe risalenti a circa 3.500 anni fa sono state scoperte nella città di Pilos, nella Grecia meridionale. Ad annunciarlo è il Ministero della Cultura del paese ellenico. Si tratta di due camere sotterranee ricoperte da sassi e da una falsa cupola a sbalzo, situate nelle vicinanze del Palazzo di Nestore, un’antica città risalente all’epoca micenea (1600-1200 a.C.). Una di queste strutture, il Tolos VI, ha un diametro di circa 12 metri e presenta pareti con un’altezza di 4,5 metri, meno della metà delle dimensioni originali. Le pareti del Tolos VII, invece, si fermano a soli due metri con un diametro di 8,5 metri. Con il trascorrere dei millenni i ”tetti” delle tombe, spiegano gli esperti, sono crollati riempendo le camere di detriti; un evento che ha preservato le tombe dai furti dei tombaroli. Entrando nelle tombe, gli archeologi dell’Università di Cincinnati hanno trovato diversi fogli d’oro che un tempo ricoprivano il soffitto e le pareti, oltre a molti oggetti preziosi come l’ambra baltica, le ametiste egiziane e i vari tipi di gioielli d’oro.
Tra gli oggetti funerari recuperati particolare attenzione ha destato un sigillo d’oro con la rappresentazione di due tori e due steli d’orzo, ”probabilmente la prima immagine di cereali nell’arte greca”, come spiegato dal professor Jack Davis dell’Università di Cincinnati. Un altro sigillo in corniola rappresenta due creature mitologiche, dall’aspetto feroce, che eseguono una cerimonia su un altare. Un dettaglio interessante presentato da questo anello è una stella a 16 punte, un simbolo insolito nell’iconografia micenea oltre ad un ciondolo in oro con l’incisione dell’antica dea egizia Hathor. Quest’ultima è una scoperta “particolarmente interessante alla luce del ruolo svolto in Egitto come protettore dei morti”, affermano gli archeologi.