L’uso prolungato dei dispositivi elettronici sta producendo squilibri nel fisico delle nuove generazioni.
Occhi incollati allo schermo, schiena curvata a controllare la home di Facebook e Instagram; gli effetti sulla salute delle nuove tecnologie sulla salute potrebbero essere devastanti. Si chiama Tech Neck ed è la cosiddetta sindrome da smartphone prodotta dalla posizione scorretta che nel tempo assumiamo mentre usiamo i dispositivi tecnologici. La postura innaturale che imponiamo al corpo comporta inevitabili disturbi alla cervicale e alla schiena, con conseguenti dolori alla testa, alle spalle e alle braccia. Anche se le ricadute a lungo termine non sono del tutto chiare, è un dato di fatto che il collo venga interessato da rughe. I segni nella ”zona Y” cioè l’area che va dal mento al collo fino alle clavicole sono stati verificati dalle recenti ricerche.
Il peso innaturale che esercitiamo con la testa, inoltre, favorisce la deformazione del collo che provoca in una schiena che con gli anni diventa sempre più ricurva. Il fenomeno si verifica soprattutto quando usiamo il device in piedi, curvando l’intero sistema cervico-dorsale. La posizione più ”salutare” sarebbe, invece, di osservare il dispositivo mentre stiamo seduto ponendolo all’altezza del viso. Compensare gli squilibri prodotti dall’eccessivo uso dei dispositivi mobile è, però, possibile attraverso semplici esercizi di stretching. Uno dei più usati è sdraiarsi sul pavimento, poggiando le gambe al muro fino a comporre un angolo di novanta gradi e spingendo il mento verso il torace. Attraverso questo esercizio si consente un allungamento dei muscoli ischiocrurali, paravertebrali e del collo, oggetto delle maggiori contrazioni durante il giorno.