Le torri di polvere rappresentano un fenomeno di dimensioni enormi.
Le tempeste di polvere rappresentano un fenomeno molto comune su Marte. Meno comuni, ma comunque periodiche, sono anche le tempeste globali, che ricoprono l’intero corpo celeste. Ciò accade quando i vari fenomeni si uniscono creando una foschia di dimensioni enormi. L’anno scorso una flotta di veicoli spaziali della NASA ha osservato, in dettaglio, il ciclo di vita di una tempesta di polvere globale, un fenomeno che ha avuto effetti devastanti sulla missione Opportunity, messa KO dai venti. Ma un altro fenomeno accompagna la tempesta: le torri di polvere, ovvero nuvole di polvere concentrata, che si scaldano alla luce del Sole innalzandosi verso l’alto. Secondo gli esperti il vapore acqueo, intrappolato nella polvere, funge da ascensore con i granelli che si innalzano verso l’alto, dove la radiazione solare ”rompe” le molecole. Il fenomeno potrebbe aiutare a spiegare il perché l’acqua di Marte sia scomparsa nel giro di miliardi di anni.
Le torri di polvere sono nuvole agitate, molto dense, che raggiungono altezze superiori rispetto alla normale polvere nella sottile atmosfera marziana. Una torre si produce in un’area limitata della superficie del pianeta fino a raggiungere un’altezza di 80 chilometri. Mentre la torre decade può formare uno strato di polvere a 56 chilometri sopra la superficie marziana con una base più ampia degli Stati Uniti. A colpire gli esperti è la possibilità che queste formazioni fungano da “elevatori spaziali” per altro materiale, trasportandolo in alto nell’atmosfera. Quando la polvere dispersa nell’aria si surriscalda, crea delle correnti d’aria che trasportano gas con sé, inclusa la piccola quantità di vapore acqueo che talvolta compone ”nuvole vaporose” già avvistate in passato su Marte.