I costi e le procedure di criopreservazione e criogenesi.
Congelarsi sperando di risvegliarsi in un futuro lontano. Non è la trama di una celebre fiaba, ma un procedimento sempre più comune, anche in Italia. A descrivere la procedura al Corriere.it è Filippo Polistena, ceo di una nota agenzia di pompe funebri di Mirandola. Da ormai sette anni la Polistena human cryopreservation è l’unica compagnia in Italia, e una delle tre al mondo, ad occuparsi di realizzare la criogenesi e di preservare i corpi o gli organi, ibernati. Il servizio ”base” ha un costo di circa 36 mila dollari e non include il trasporto. Ma ”congelarsi” non è così semplice. Sono essenzialmente due le strade che si possono intraprendere: la criopreservazione con il paziente, ancora in vita, che viene trasportato in una clinica privata nella compagnia KrioRus dove viene sottoposto al trattamento.
L’altra procedura possibile è la criogenesi. In questo caso la persona, già morta, viene trasportata in un sarcofago su un volo diretto nel laboratorio in Russia della KrioRus, ad un costo totale di 7 mila dollari. In pratica Polistena è un tramite tra i pazienti che desiderano ibernarsi e l’azienda che effettua la procedura. Fino ad oggi sono stati 71 le persone che si sono sottoposti alla ”congelamento”, di cui ben 5 dal comune di Mirandola, in provincia di Modena. Ma come si effettua il trattamento? Il primo passo per la criogenesi avviene nella sala rianimazione nella quale il degente è, ormai, allo stadio terminale. Appena sopraggiunta la morte legale, i tecnici riattivano meccanicamente la ventilazione ai polmoni e l’afflusso di sangue al cervello somministrando composti appositamente creati per evitare ischemie. A questo punto il paziente è immerso nell’acqua gelida e trasportato In Russia dove viene iniettata la soluzione crioprotettiva che evita il congelamento dei tessuti e degli organi. A questo punto il cadavere viene immerso nell’azoto liquido che garantisce una temperatura costante di 196 gradi sotto zero.