HD 203949b è un oggetto estremamente ravvicinato alla stella di riferimento, fin troppo per le attuali teorie della formazione planetaria.
Una posizione davvero estrema quella occupata dall’esopianeta scoperto attraverso il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS). Si tratta di un corpo celeste collocato in un’area estremamente ravvicinata rispetto alla sua stella di riferimento, dal nome in codice HD 203949. Quest’ultima, secondo i calcoli, avrebbe dovuto distruggere da tempo il pianeta, un gigante gassoso con una massa pari a circa 8,2 volte quella di Giove. La stella, secondo gli esperti, ha già attraversato la fase di supergigante rossa, un periodo distruttivo della sua esistenza nel quale avrebbe dovuto cancellare anche il pianeta scoperto. Ma come è riuscito questo corpo celeste gigantesco a sopravvivere?
Secondo i dati ”asteroseismologici” HD 203949, ovvero la stella osservata, ha una massa molto più bassa di quanto si pensasse inizialmente. Ciò significa che ne ha già perso gran parte durante la sua fase di supergigante rossa. A questo punto avrebbe dovuto spazzare via il pianeta. Ma l’oggetto è ancora lì, in un’orbita molto prossima alla stella. Secondo le ricerche è possibile che il corpo celeste sia ”emigrato” da un’area esterna del sistema, verso il centro. Insomma HD 203949b si è formato molto più lontano ed è migrato vicino alla sua stella solo dopo che quest’ultima aveva raggiunto la dimensione massima, riducendosi nuovamente. Oggi il pianeta è oggetto di potentissime radiazioni ed è riscaldato all’inverosimile dalla vicina stella con tempeste di gas torrido che si spostano dal lato ”diurno” a quello avvolto dalle tenebre. In ogni caso HD 203949b conferma, ancora una volta, come lo spazio sia in grado di riservare sorprese davvero notevoli.