In un breve filmato l’Agenzia Spaziale Europea ha mostrato le onde sonore prodotte dall’interazione tra il campo magnetico e le tempeste magnetiche.
Ad un primo ascolto può apparire come una voce inquietante prodotta da un mostro uscito da una pellicola horror; in realtà si tratta di un fenomeno naturale, conseguente all’impatto tra gli sciami di particelle cariche generate dal Sole con il campo magnetico terrestre. A rivelare il fenomeno è una ripresa dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, attraverso i satelliti della missione Cluster, lanciata nel 2000 dall’Agenzia Spaziale Europea ed elaborati da un team di studiosi dell’Università di Helsinki. Sono quattro i veicoli spaziali della missione Cluster che orbitano intorno alla Terra e studiano l’ambiente magnetico che circonda il nostro pianeta con l’interazione con il vento solare, il flusso costante di particelle rilasciate dal Sole nello spazio.
Lucile Turc, un’ex ricercatrice dell’Esa che ora opera all’Università di Helsinki, in Finlandia, ha organizzato i vari dati inviati dalla Terra dei dispositivi realizzando un’unica ricerca. Le navicelle spaziali del Cluster volano attraversano una zona nella quale le particelle delle tempeste solari che colpiscono il nostro pianeta interagiscono con il campo magnetico producendo onde sonore. Gli studiosi hanno anche sottolineato come in momenti di quiete, ovvero quando nessuna tempesta solare si dirige verso la Terra, la melodia risulta più bassa in tono e meno complessa, con una sola frequenza che domina l’oscillazione delle onde. Quando il nostro pianeta è colpito dalle tempeste solari, invece, la frequenza dell’onda è quasi raddoppiata, con l’ultima frequenza dipendente dall’energia del campo magnetico della tempesta.