Nonostante l’atmosfera spessa che ricopre la superficie di Titano, i dati raccolti dalla sonda Cassini hanno permesso di analizzare e classificare le formazioni sotterranee.
Titano, la più grande luna di Saturno, ha un ciclo idrologico attivo che ricorda quello della Terra, seppur basato sul metano e non sull’acqua. Secondo i ricercatori della NASA e delle altre organizzazioni associate questo ciclo ha scolpito un paesaggio complesso che rende la superficie della luna di Saturno unica nel Sistema Solare. Nonostante la differenza di materiali, temperature e campo gravitazionale tra Terra e Titano, molte delle sue caratteristiche superficiali sono simili e possono essere interpretate come il risultato degli stessi processi geologici. Queste somiglianze hanno consentito agli scienziati di mappare l’intera superficie del satellite, sebbene con precisione variabile a seconda delle diverse regioni. L’atmosfera densa e nuvolosa di Titano, in precedenza, aveva reso difficile identificare le sue caratteristiche geologiche e studiare la sua composizione superficiale. Le ultime ricerche, però, hanno consentito di identificare dozzine di unità geologiche sulla superficie del satellite, come pianure, laghi, crateri, dune, aree di terreno ondulato ed enigmatici “labirinti”. Lo studio delle formazioni, analizzate dalla missione Cassini, ha anche consentito di elaborare nuovi dati sulle caratteristiche, sull’evoluzione del paesaggio nel tempo e sui processi che li guidano.
“Sebbene non avessimo una copertura globale con il radar – ha spiegato l’autore principale dell’indagine, Rosaly Lopes – abbiamo usato i dati di altri strumenti per dedurre le caratteristiche dell’intera superficie del satellite“. Le dune e i laghi di Titano sono relativamente giovani, mentre il terreno umido o montuoso risulta più antico. I processi sedimentari, inoltre, hanno una chiara variazione latitudinale, con dune all’equatore, pianure alle medie latitudini, labirinti e laghi ai poli. Questa forma topografica esotica di “labirinto” è collocato in regioni il cui rilievo è stato plasmato dall’attività tettonica. Avere una migliore comprensione della superficie della luna più grande di Saturno può aiutare a selezionare i luoghi di maggiore interesse per le future missioni su Titano.