Un anello di carbonati intorno ad un antico lago è stato individuato come obbiettivo della prossima missione Mars 2020.
Nel novembre 2018, la NASA ha annunciato come il rover Mars 2020 sarebbe atterrato nel Jezero. Il cratere è un’area geologicamente diversificata, con una zona alluvionale di sedimenti depositati da un fiume che anticamente scorreva sulla superficie. Tale sedimento può contenere antiche molecole organiche conservate in un deposito che è chiaramente visibile nelle immagini satellitari. Ma il cratere contiene qualcos’altro che ha incuriosito gli scienziati, una formazione che non appare così chiaramente nelle immagini di luce visibile: una sorta di anello di carbonati, che secondo gli scienziati potrebbe contenere fossili. Ed è proprio per queste caratteristiche che cratere di Jezero è stato scelto. Si tratta di un’area antica, un sito che ospitava un lago circa 3,5 miliardi di anni fa. In esso sono contenute tracce di sedimenti antichissimi, oltre ad delta di un antico fiume. E’ risaputo come, sulla Terra, i carbonati possono creare strutture fossili di lunga durata, in grado di durare miliardi di anni, come conchiglie, coralli e stromatoliti. E poiché il cratere di Jezero era un corpo idrico, gli scienziati pensano che risulti il luogo ideale per studiarlo alla ricerca di antiche forme di vita del pianeta rosso.
Tracce di carbonati sono state individuate attraverso il Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA grazie ad uno strumento particolare, chiamato CRISM (Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars) specializzato nella ricerca di minerali legati all’acqua. Sulla Terra, tra i fossili più antichi troviamo le stromatoliti risalenti ad oltre 3,5 miliardi di anni fa e composte da strati di cianobatteri. Se Marte avesse ospitato forme di vita, in un antico passato, è possibile che anche il pianeta rosso fosse popolato dalle stromatoliti. In questo caso, l’anello di carbonato attorno all’antico lago del cratere di Jezero sarebbe il luogo ideale per cercarli.