L’aumento delle temperature sta sciogliendo il ghiaccio che circonda la struttura nucleare americana.
Il progetto Icework era un programma segreto dell’esercito degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda, finalizzato alla costruzione di una rete di siti mobili di lancio di missili nucleari sotto la calotta glaciale della Groenlandia grazie alla posizione strategica dell’isola, poco distante dall’Unione Sovietica. Per studiare la fattibilità del lavoro al di sotto del ghiaccio, nel 1960 fu lanciato un progetto di “copertura” altamente pubblicizzato, noto come Camp Century, ma sei anni dopo fu cancellato a causa delle condizioni instabili del reattore. Il reattore nucleare fu, dunque, rimosso e il sito abbandonato, ma centinaia di tonnellate di rifiuti tossici rimangono sepolti tuttora al di sotto del ghiaccio.
Ora, il cambiamento climatico sta minacciando di riportarlo alla luce, poiché il ghiaccio si scioglie ad un ritmo allarmante. A renderlo noto, nel corso di un’intervista, è William Colgan, che attualmente sta conducendo il Programma di monitoraggio del clima del Camp Century, un programma indirizzato ad impedire che il materiale radioattivo raggiunga la superficie. “Le persone che lavoravano a Camp Century – spiegava già nel 2018 – non avevano una comprensione del cambiamento climatico.” Ma negli ultimi anni l’incedere dello scioglimento del ghiaccio ha allarmato le autorità. Così nel 2017 il governo della Danimarca, su richiesta del governo della Groenlandia, ha avviato il Programma di monitoraggio del clima Camp Century, per la preoccupazione che lo scioglimento del ghiaccio potesse far emergere i rifiuti radioattivi del passato”. La ricerca si basa sulla perforazione della calotta glaciale e sull’invio di sonde nella profondità del ghiaccio. In questo modo gli esperti monitorano dati importanti come la temperatura della neve, quella del ghiaccio e dell’aria. ”Oggi – ha dichiarato l’esperto – il clima è cambiato e le temperature hanno raggiunto livelli record nell’Artico e la calotta glaciale della Groenlandia si sta sciogliendo a un ritmo senza precedenti, il che potrebbe trasformare i rifiuti abbandonati di Camp Century in un grave rischio ambientale”. Si teme, in pratica, che se l’acqua di fusione del ghiaccio inizi a interagire con i rifiuti nucleari. Si tratta di gasolio, scorie nucleari come acqua di raffreddamento radioattiva e altre sostanze chimiche tossiche prodotte dai vari componenti del campo e dalle infrastrutture generali. “Tutto ciò è sulla buona strada per penetrare nell’ambiente – avverte l’esperto – ma se riusciamo a mantenere le temperature secondo l’accordo di Parigi, Camp Century resterà al di sotto del ghiaccio anche oltre la fine del secolo”.