Africa: scoperto il luogo più inospitale del pianeta

Nel Deserto della Dancalia le condizioni sono inospitali per qualsiasi tipo di forma vivente.

Sebbene sia noto come la vita microbica sul nostro pianeta si sia adattata a condizioni estreme, un nuovo studio ha rivelato come nessun tipo di vita sarebbe in grado di prosperare in uno degli ambienti più pericolosi e inospitali della Terra, situato nel deserto della Dancalia, in Etiopia. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha analizzato il complesso geotermico di Dallol, luogo conosciuto per i suoi colori vivaci, ma estremamente pericoloso, per le nuvole di gas tossico che vengono emanate da un vulcano che si trova sotto la superficie. Per la nuova ricerca, gli esperti hanno raccolto un gran numero di campioni in quattro diverse aree del complesso geotermico tra il 2016 e il 2018.

Africa: scoperto il luogo più inospitale del pianeta

”Grazie a questo studio – spiegano gli esperti – siamo riusciti ad identificare due principali barriere fisico-chimiche che impediscono alla vita di prosperare in presenza di acqua liquida sulla Terra e, potenzialmente, in altri luoghi”. La scoperta implica come l’esistenza di acqua liquida sulla superficie di un pianeta non necessariamente sia sinonimo di abitabilità; un aspetto da tenere presente anche per la ricerca spaziale. A rendere il luogo inospitale è un alto livello di magnesio, una sostanza in grado di distruggere qualsiasi tipo di formazione cellulare attraverso un fenomeno noto come attività caotropica, oltre ad una combinazione mortale di iperacidità e ipersalinità. Finora, gli studi nel complesso termale hanno rivelato la presenza di microfossili e nessun tipo di forma di vita. Finché i nuove ricerche non dimostreranno il contrario, questo luogo rimarrà uno dei pochi a non poter di ospitare la vita.

Angelo Petrone

Angelo Petrone

Giornalista pubblicista, digital strategy, advertising, social media marketing, appassionato di arte, cultura e viaggi. Ho collaborato con diversi quotidiani di informazione locale e testate online. Scrivo su Scienze Notizie dal 2015.