Secondo gli ultimi dati un’area abitata da oltre cento milioni di persone potrebbe finire permanentemente al di sotto del livello del mare.
Il fenomeno dell’innalzamento del mare innescato dal surriscaldamento del pianeta potrebbe avere effetti peggiori della aspettative. A rivelarlo è un team di studiosi sulla base di nuovi dati aggiornati. Il fenomeno coinvolgerà una popolazione di 630 milioni di persone sulle coste del Pacifico, ma anche nel Mediterraneo mettendo a rischio megalopoli costiere come Hong Kong, Shangai, Bangkok, Alessandria e Ho Chi Minh City. E’ di due metri l‘innalzamento degli oceani ipotizzato dagli esperti, ben oltre quello preventivato fino ad oggi. A delineare lo scenario, notevolmente peggiore rispetto alle aspettative, è A. Kulp e Benjamin H. Strauss di Climate Center, organizzazione americana senza scopo di lucro specializzata sulle ricerche sugli effetti dei cambiamenti climatici.
Da sempre indicato come uno degli effetti più devastanti del riscaldamento globale, l‘innalzamento degli oceani, innescato dallo scioglimento dei ghiacci rappresenta una delle maggiori preoccupazioni degli studiosi. Il fenomeno potrebbe provocare la perdita dei terreni coltivati e delle case di centinaia di milioni di persone provocando migrazioni di massa verso le aree interne e la possibile propagazione di malattie. La ricerca si basa sui dati dell’intelligenza artificiale con proiezioni che interessano un periodo che va fino al 2100, periodo nel quale le inondazioni colpiranno un’area totale di 200 milioni di persone. I dati non prendono in considerazione le eventuali contromisure che l’uomo potrebbe mettere in campo nei prossimi decenni.