La struttura, composta da 11 gradoni, rappresentava il centro di potere di un’antica civiltà.
E’ uno degli insediamenti più antichi mai scoperti in Cina, risalente a circa 4.300 anni fa. Si tratta di una città, finita al centro dell’attenzione dopo la scoperta effettuata da un team di studiosi. Una colossale piramide, di circa settanta metri, si collocava al centro dell’insediamento, composta da gradoni e decorata con simboli fallici e figure antropomorfe. Per oltre cinquecento anni un’antica civiltà ha prosperato intorno alla piramide, in un insediamento esteso per circa 400 ettari. Insomma una vera e propria metropoli dell’antichità. Oggi la città non ha un nome ben preciso, ma viene comunemente indicata dagli esperti come Shimao.
Fino ad oggi per gli esperti Shimao era parte della Muraglia Cinese, ma le ultime ricerche hanno smentito questa credenza consolidata nel corso degli anni. La piramide si compone di 11 ampi gradoni lastricati in pietra. Sul gradone più alto erano collocati i palazzi realizzati in terra battuta, con pilastri in legno e tegole con un’enorme riserva d’acqua. Solo gli abitanti di un determinato livello vivevano a quel piano con tutte le provviste a portata di mano; in pratica l’intero complesso viveva come un centro di produzione per tutto ciò che serviva all’élite stessa. La città e la piramide erano circondate da mura difensive in grado di preservare l’ingresso ad un numero limitato di persone. Nei pressi della porta orientale sono scoperti sei pozzi con all’interno delle teste umane decapitate: probabilmente appartenenti a persone provenienti da un’altra città a nord di Shimao chiamata Zhukaigou. Lo studio ha rivelato anche manufatti in giada incastonati tra i blocchi di pietra; la funzione di queste pietre è ancora tutta da dimostrare.