Salute: ecco i danni del lavoro in ufficio dopo 20 anni

Ecco Emma, la donna che mostra gli effetti del lavoro in ufficio.

Ha la schiena curva, gli arti gonfi e gli occhi iniettati di sangue: questa è ‘Emma‘, una bambola di dimensioni reali, creata da una squadra britannica di esperti nei campi dell’ergonomia, della salute sul lavoro, del benessere professionale e rappresenta il prototipo di una donna che trascorre 20 anni di lavoro in un ufficio. “Emma” è il risultato di una ricerca, intitolata “Il collega del futuro”, commissionata da “Fellowes”, un’azienda specializzata nella salute sul lavoro. Lo studio si basa sulle implicazioni per l’organismo che potrebbero derivare dal passaggio un giorno intero seduto in una scrivania. I ricercatori hanno intervistato oltre 3.000 dipendenti in Francia, Germania e Regno Unito sui loro problemi di salute. I sondaggi hanno rivelato che il 50% di loro soffriva di dolori agli occhi, il 49% di mal di schiena e il 48% da mal di testa.

Sulla base dei dati ottenuti, i ricercatori hanno realizzato una figura di cera, le cui caratteristiche fisiche riproducono le conseguenze di venti anni trascorsi in ufficio. La schiena risulta curva in modo permanente, le gambe sono solcate da vene varicose per il flusso sanguigno scarso e gli occhi sono rossi per lunghe ore trascorse davanti al pc. Il 90% degli impiegati, dichiarano gli esperti, svilupperà questi problemi in 20 anni, se non vengono apportate modifiche agli ambienti di lavoro.A meno che non apportiamo cambiamenti radicali nella nostra vita lavorativa come spostarci di più, cambiare la postura alla scrivania o fare delle pause per camminare regolarmente – avverte l’autore del rapporto William Higham – i nostri uffici provocheranno effetti molto gravi sullo stato di salute“.

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Angelo Petrone

Angelo Petrone

Giornalista pubblicista, digital strategy, advertising, social media marketing, appassionato di arte, cultura e viaggi. Ho collaborato con diversi quotidiani di informazione locale e testate online. Scrivo su Scienze Notizie dal 2015.