Nuove tracce di laghi salati lungo i bordi del Cratere Gale.
Dalla sua superficie rossa e aspra, Marte si presenta come un pianeta senza vita, asciutto e desolato. Ma non è stato sempre stato così. Il rover Curiosity della NASA ha appena raccolto nuove prove di un antico lago salato che un tempo lambiva i bordi del cratere Gale, circa 3,7 miliardi di anni fa. Analizzando i campioni di suolo raccolti dalla roccia rocciosa del cratere, i ricercatori del Caltech hanno alzato una gamma diversificata di sali non osservati, in passato, in altre rocce su Marte. Risalenti a circa 3,3-3,7 miliardi di anni fa, il team ha ipotizzato come questi solfati rappresentino delle tracce lasciati dall’acqua evaporata che indica l’esistenza di antichi bacini salati, in grado di ospitare piccole forme di vita.
Formato da una meteora circa 3,5-3,8 miliardi di anni fa, il cratere Gale è stato scelto come luogo di atterraggio per Curiosity, perché ritenuto in grado di ospitare tracce di acqua. Questa appena rilevata, è la prima volta che una roccia con ”impronte” di solfato viene scoperta nella stratificazione sedimentaria del cratere. Gli autori sostengono che i solfati siano stati depositati lungo i margini poco profondi del lago durante il processo di evaporazione e la segmentazione del lago Gale in piccoli stagni. Intanto il rover continua a attraversare i bordi del cratere, muovendosi verso rocce più giovani, forse ricche di tracce di solfati e dunque testimoni di antichi laghetti salati.