L’esplosione, che ha lasciato delle tracce ancora visibili, risale a 3,5 milioni di anni fa. Quando la Terra era abitata dagli Australopiteci.
Una gigantesca esplosione ha scosso il centro della nostra galassia mentre i nostri antenati stavano già camminando sulla Terra. È successo 3,5 milioni di anni fa nel cuore della Via Lattea ed era così potente che l’onda di radiazioni ha raggiunto una distanza di 200.000 anni luce. A scoprire le tracce di questa antica esplosione è stato un team di studiosi australiano.
Secondo i ricercatori l’evento è stato innescato da un bagliore di radiazione ionizzante nel buco nero del Sagittario, la cui massa è circa 4 milioni di volte superiore a quella del Sole. Il fenomeno, chiamato flare di Seyfert, emise un’ondata di radiazioni così potente che si fece strada da entrambi i poli della galassia e nello spazio profondo sotto forma di due coni radioattivi di ionizzazione.
Secondo gli standard astronomici, l’evento è relativamente recente, verificandosi in una fase in cui il nostro pianeta era già popolato dagli Australopiteci. Grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble, gli esperti hanno determinato, inoltre, come il bagliore di Seyfert sia durato circa 300.000 anni; anche in questo caso si tratta un periodo estremamente breve. L’evento smentisce la credenza secondo la quale la nostra galassia sia stata “tranquilla” e inattiva. “La massiccia esplosione di energia e radiazioni appena scoperta – spiegano gli studiosi – è stata prodotta direttamente dal centro galattico. Questo dimostra come il centro della Via Lattea sia un luogo molto più dinamico di quanto pensassimo in precedenza. È una fortuna che non risiediamo lì“.