L’oggetto potrebbe essersi formato attraverso un processo inatteso.
Era stata descritta come la prima esoluna mai scoperta nella storia dell’astronomia. Ora l’oggetto dal nome Kepler 1625b-i, sembra essere qualcosa di differente, forse più raro. Rilevato per la prima vota da due ricercatori della Columbia University con il telescopio spaziale Hubble, l’oggetto orbitante intorno al pianeta Kepler 1625b ha dimensioni paragonabili a Nettuno, una grandezza straordinaria per un satellite. In ogni caso successivi avvistamenti non avevano confermato la presenza del corpo celeste, gettando un velo di mistero. Oggi, secondo una ricerca del Mani L. Bhaumik Institute for Theoretical Physics, Ucla, pubblicata su Science Advance, suggerisce come Kepler 1625b-i possa essere, in realtà, il nucleo di un pianeta gigante catturato dall’attrazione gravitazionale di Kepler-1625b.
Secondo Bradley M.S. Hansen, autore dello studio, l’oggetto non pare essersi formato come i satelliti del Sistema Solare, ma probabilmente attraverso un fenomeno più complesso, risalente agli albori di Kepler-1625b. Poco dopo la nascita dei due corpi celesti, l’odierno pianeta avrebbe catturato il gas e il materiale dell’oggetto vicino lasciando il solo nucleo del corpo celeste contiguo rendendolo un proprio satellite.