Ecco perché GJ 3512b è un oggetto che contraddice le teorie sulla formazione dei pianeti.
Gli astronomi hanno scoperto un pianeta gigante che ”non dovrebbe esistere”, secondo le teorie attuali. Il corpo celeste, simile a Giove, risulta insolitamente grande rispetto alla sua stella ospite, un elemento che contraddice un’idea diffusa sulla formazione dei pianeti. La stella, che si trova a 284 trilioni di chilometri di distanza, è una nana rossa di tipo M – il tipo più comune nella nostra galassia. Una scoperta definita dagli esperti come emozionante. ”Perché – dichiarano – ci siamo da sempre chiesti se pianeti giganti, come Giove e Saturno, possano formarsi attorno a stelle così piccole, come le nane rosse”. Insomma un oggetto che contraddice le leggi dell’astronomia, la cui scoperta rappresenta un traguardo storico per gli esperti, anche per le difficoltà con le quali, di solito, vengono osservate stelle di questo tipo, molto piccole e poco luminose.
La nana rossa, osservata grazie alla combinazione di una serie di telescopi, ha una massa maggiore rispetto al pianeta orbitante, chiamato GJ 3512b, ma con una differenza che in termini planetari è davvero bassa, molto inferiore al rapporto che esiste tra il Sole e Giove. La stella, in pratica, ha dimensioni superiori di 270 volte rispetto al pianeta mentre il Sole è circa 1.050 volte più massiccio di Giove. “Di solito – dichiarano gli esperti – i pianeti giganti nascono attraverso il collasso del materiale del disco che circonda una giovane stella e che, successivamente, attira il gas attraverso l’attrazione gravitazionale”. Le piccole stelle, però, non sono in grado di ”fornire” il materiale sufficiente per questo processo. Nel caso di questo gigantesco pianeta, è probabile un improvviso collasso della parte del disco della propria gravità, in un unico punto.