Formazioni dalle dimensioni continentali sono state scoperte al di sotto dell’Africa e del Pacifico.
Gli scienziati dell’Università della California, negli Stati Uniti, hanno realizzato un nuovo studio su alcune gigantesche masse rocciose, situate a una profondità di 2900 chilometri. Si tratta dei Super Pennacchi (LLSVP), colossali formazioni, dalle dimensioni continentali, che precedentemente si credeva fossero i resti delle placche oceaniche ”affondate” nel mantello. Nell’articolo pubblicato sulla rivista Geochemistry, Geophysics, Geosystems, i ricercatori hanno stabilito come le LLSVP fossero strutture presenti all’interno della Terra sin dalla sua formazione. Si collocano in diverse aree nella profondità del nostro pianeta e sono principalmente due: la LLSVP africana e la LLSVP del Pacifico; entrambe estese per migliaia di chilometri, a partire dalla discontinuità di Gutenberg, fino al confine tra nucleo e mantello. Per molto tempo, gli scienziati hanno cercato di trovare una connessione tra LLSVP e la composizione geochimica della crosta terrestre soprastante, credendo che le strutture siano immerse nel mantello come risultato della sottrazione di frammenti della crosta oceanica.
Ma i risultati della ricerca, come detto, hanno confermato come i superplume mostrino tutte le caratteristiche di rocce antichissime, isolate da altri processi geochimici, e presenti all’interno del mantello dalla formazione del pianeta. Durante l’evoluzione della Terra, hanno sopravvissuto all’impatto con Tei,a l’altro corpo celeste che forse portò alla comparsa della Luna. Nei successivi 4,5 miliardi di anni, il loro materiale non si è mai mescolato con il resto del mantello rimanendo come dei ”corpi estranei”. Conosciuti anche come i ”pennacchi del mantello” rappresentano sono un fenomeno geologico studiato già negli anni Settanta e descritto come degli zampilli o pennacchi caldi, di materia relativamente primordiale, che risalgono dal mantello confinante con il nucleo esterno, attraverso a spinta idrostatica alimentando sacche di magma collocati vicino alla superficie, come in Islanda o alle Hawaii.