La siccità fa emergere la ”Stonehenge spagnola”

Un antichissimo sito archeologico, composto da rocce verticali e orizzontali, è emerso a causa del prosciugamento di un bacino.

Un cerchio di pietre suggestivo, che richiama alla mente il più celebre sito di Stonehenge in Inghilterra, ma in miniatura. La scoperta è stata realizzata in Spagna, dove la mancanza di acqua sta prosciugando diversi corsi d’acqua e bacini. In questo caso è il fume Tago a perdere gran parte della sua acqua. I dolmen di Guadalperal, già conosciuti in passato, emergevano negli anni Sessanta solo per la parte sommitale, mentre oggi affiorano completamente dal fondo del fiume. Già studiato negli anni venti dal geologo e archeologo Hugo Obermaier, che stimò l’età del monumento in circa 4mila anni, ovvero nell’Età del Bronzo, il monumento aveva funzioni simili al più celebre Stonehenge.

La siccità fa emergere la ”Stonehenge spagnola”


Il sito fu sommerso negli anni sessanta dal governo di Franco con la costruzione del bacino di Valdecañas. Oggi il prosciugamento dell’area ha reso i dolmen fruibili al pubblico, anche se il contatto con l’acqua ne ha deteriorato la superficie delle pietre rendendole porose. Per i pericoli a cui il monumento è esposto, i membri dell’Associazione Culturale Radici di Peraleda ha proposto la rimozione del monumento con lo spostamento in un’area più sicura. Ma come si compone lo Stonehenge spagnolo? Si tratta di 140 rocce disposte in posizione sia verticale che orizzontale, con la presenza di dolmen. Probabilmente accanto al sito erano presenti diversi oggetti preziosi, poi derubati dai popoli che hanno popolato l’area. Secondo i ricercatori, infatti, si trattava probabilmente di un luogo di sepoltura o un tempio dedicato al culto del Sole. Interessante la presenza di una scultura, su una grossa pietra, raffigurante un serpente, forse a protezione del luogo.