Il meteorite precipitato ad agosto aveva un diametro tra i 12 e i 16 metri.
Una luce improvvisa sull’atmosfera gioviana, scomparsa in pochi istanti. E’ la scena ripresa il 7 agosto dall’astrofotografo americano Ethan Chappel, intento a scorgere le stelle cadenti. Le immagini, studiate dagli esperti, sono state presentate al Congresso Mondiale di Ginevra. Secondo gli scienziati, quello avvistato è stato un meteorite di natura ”ferro-rocciosa”, in grado di provocare, con l’impatto con l’atmosfera, un’esplosione pari a 240 kilotoni di Tnt. Si tratta di un’energia notevole, ma comunque inferiore (pari alla metà) della deflagrazione che interesso la città russa di Chelyabinsk del 2013.
Attraverso una serie di studi realizzati dal Florida Institute of Technology, i ricercatori hanno stimato le dimensioni del corpo celeste e la massa. Nel primo caso il diametro è compreso tra i 12 ed i 16 metri mentre il peso non supera le 450 tonnellate. L’oggetto si è disintegrato ad un’altitudine di 80 chilometri rispetto allo strato nuvoloso di Giove. Il meteorite avvistato nel mese di agosto rappresenta il sesto caso di oggetto precipitato su Giove dall’inizio delle osservazioni. Si tratta di una quantità di osservazioni notevole, in grado di consentire la realizzazione d una casistica di questo tipo di eventi. In pratica il gigante gassoso viene colpito da oggetti spaziali di simili dimensioni, in media, dalle venti alle sessanta volte ogni anno. Un tasso di impatto ben diecimila volte maggiore rispetto alla Terra, per la potenza dell’entità del campo magnetico del gigante gassoso.