Ecco i meccanismi che sono alla base del minore assorbimento di grasso da parte di alcuni soggetti.
Ci sono persone che riescono a restare in forma anche mangiando tanto; ma come fanno? Un quesito che si pongono in tanti e che potrebbe trovare una risposta in una ricerca realizzata da un team internazionale di ricercatori della Divisione di Endocrinologia, Diabete, Metabolismo e Disturbi dell’alimentazione del l’Ospedale Universitario di Saint-Etienne e del Nestlé Research – EPFL Innovation Park, in Svizzera. Gli studiosi guidati dai ricercatori Natacha Germain e Nele Gheldof, sono riusciti a giungere a queste conclusioni dopo aver studiato dei campioni biologici presi da una trentina di persone magre, con un indice di massa corporea di ≤ 18 kg / m2.
I risultati sono stati messi a confronto con i dati di altre trenta soggetti con un BMI di 20–25 kg / m2. Una lunga serie di dati sono stati elaborati dagli esperti, compresi il tessuto adiposo bianco dallo stomaco, le urine, le feci e il sangue. Lo scopo dei ricercatori era di individuare i meccanismi molecolari che sono alla base della magrezza costituzionale e che impedisce di ingrassare.
Dallo studio dei campioni gli studiosi hanno scoperto come i magri possedessero delle cellule adipose geneticamente più efficienti, più sviluppare e con dimensioni dei 40% inferiori rispetto a quelle del gruppo di controllo mentre all’interno i mitocondri mostravano un’attività maggiore. Si tratta di caratteristiche in grado di garantire ai soggetti magri una forma fisica eccellente, nonostante facciano poca attività fisica mangiando tanto. Il grasso, in questi soggetti, veniva bruciato in meno tempo, prima che si accumulasse.