I legami tra l’alcol e il gioco d’azzardo secondo gli studiosi.
È di riscontro frequente, nella clinica delle dipendenze patologiche, la coesistenza di abuso alcolico e Disturbo da gioco d’azzardo (secondo la definizione in uso nel DSM-5, il manuale diagnostico-statistico dei disturbi psicopatologici) in un discreto numero di pazienti. Più che semplice associazione contingente, dunque, la casistica ci suggerisce un legame in un certo modo strutturale tra le due condizioni; legame, tuttavia, che richiede ancora di essere specificato e chiarito. Gli studi sull’argomento riportano un’incidenza di gioco patologico in pazienti alcoldipendenti anche di dieci volte superiore rispetto alla popolazione generale.
Secondo alcune ipotesi, l’alcol agirebbe da modulatore delle forti emozioni indotte dal gioco, da inibitore dell’autocontrollo, ma anche da potenziatore di eccitazioni e di piacere. In realtà, sembra sempre più evidente la relazione che lega (almeno parzialmente) le diverse forme di dipendenza e avvicina le forme comportamentali alle classiche dipendenze da sostanze. Pur nella specificità delle differenti situazioni, la loro comune condizione neurobiologica, con l’espressione di una incisiva alterazione del sistema della gratificazione,unifica a un certo livello aspetti del quadro clinico anche sul piano della sintomatologia presentata (con astinenza, tolleranza, dipendenza, craving). Le stesse classificazioni in uso nella dipendenza alcolica (ad esempio, quella classica di Cloninger), possono ben adattarsi ai giocatori patologici, i quali ormai da tempo partecipano ai gruppi di auto-mutuo-aiuto, come quelli organizzati dai Club Alcologici Territoriali (CAT).