La capitale dell’Indonesia sarà realizzata nel Borneo.
Sono dieci milioni gli abitanti di Jakarta, la capitale dell’Indonesia. Una quantità di persone che ha un ”peso” rilevante; soprattutto su un’area di poco al di sopra del livello del mare. Diverse zone dei quartieri settentrionali della città musulmana più grande del mondo stanno letteralmente sprofondando con il risultato dell’inquinamento delle falde acquifere, una maggiore esposizione alle indondazioni prodotte dai tifoni che colpiscono la costa. Se la velocità della ”subsidenza” della città dovesse rimanere inalterata, entro il 2050 l’intera città dovrebbe andare sott’acqua.
La soluzione più immediata sembrava la realizzazione di un gigantesco muro che potesse ”difendere” le coste dall’oceano. La bocciatura degli esperti hanno, però, fermato il Governo, soprattutto per i rischi all’ambiente per gli effetti insufficienti della misura. Il presidente indonesiano Joko Widodo ha proposto, dunque, di ”traslocare” la capitale nel Borneo, nella provincia di Kalimantan. L’annuncio è stato dato da Widodo in Parlamento, in un discorso tenuto per il 74esimo anniversario dell’indipendenza del paese. Intanto non è chiaro quale sia il luogo dove sarà costruita la capitale del paese, anche se, secondo le prime voci, l’area prescelta sarebbe il villaggio di Palangkaraya. I tempi stringono. E’ di 5/10 centimetri il ritmo della subsidenza della megalopoli, con punte di venti centimetri in alcune zone. Ma cosa provoca lo sprofondamento della città? Il fenomeno è legato allo sfruttamento intensivo delle falde acquifere; un prosciugamento sotterraneo che provoca l’abbassamento progressivo del livello del terreno. Insomma la città ha vissuto uno sviluppo interrotto e talvolta poco ordinato su un terreno poco adatto a sopportare ”un peso” di queste dimensioni.