Lo scoppio del missile a propulsione nucleare è stato un incidente nucleare a tutti gli effetti. Ancora numerosi i dubbi sulla tipologia di missile e sulle ricadute.
Dopo l’allarme di Greenpeace, dei cittadini allarmati per le rilevazioni del servizio meteorologico, degli USA, e degli attivisti di tutto il mondo, arriva l’ammissione delle autorità russe: l’esplosione del missile avvenuta il l’8 agosto a Severodvinsk, nel nord della Russia, è un disastro nucleare a tutti gli effetti. Ora il timore riguarda le conseguenze che un incidente di questo tipo abbia sull’area. La paura, in pratica, è una nuova Chernobyl. Nella versione ufficiale si conferma l’esplosione di un missile che, a seguito di un test, si è incendiato provocando 5 morti, tutti dipendenti di Rosatom, l’agenzia atomica russa.
Nelle ore successiva all’esplosione le autorità si erano affrettate a dichiarare un aumento limitato della radioattività nell’area tranquillizzando i cittadini dell’area sulle possibili ricadute. Ancora tanti, però, i dubbi e le paure, soprattutto dei residenti dell’area, ancora ignari dei dettagli. Le autorità russe, infatti, non hanno mai specificato che tipologia di missile fosse oggetto del test. Secondo le ipotesi più accreditate sembra si sia trattato di un Albatros Burevéstnik ipersonico a propulsione nucleare.
