Secondo l’agenzia Rosgidromet il livello di radiazioni è sedici volte superiore alla norma. La contaminazione è durata due ore.
Le radiazioni nell’area della zona dell’incidente avenuto giovedì sulle coste del Mar Bianco in Russia, in un poligono militare russo, sono ben 16 volte oltre la norma. A renderlo noto è il servizio meteo nazionale Rosgidromet, che ha valutato i livelli di radiazione nella vicina città portuale di Severodvinsk; l’area più prossima all’esplosione avvenuta durante un test su un sistema di propulsione a radionuclidi. Le dichiarazioni dell’agenzia nucleare russa Rosatom descrivono un incidente avvenuto sulla piattaforma offshore durante dei test effettuati sui sistemi a propulsione liquida con isotopi.
I dati del rilevamento meteo Rosgidromet, però, contraddicono quanto riferito inizialmente dalle autorità locali, che riferivano di un picco del livelli di radiazioni generati dall’esplosione concentrato in soli 40 minuti. Secondo gli addetti, invece, il picco ha avuto una durata di circa due ore e mezza. Nel frattempo le fonti ufficiali del Cremlino hanno definito la vicenda come “una tragedia”, rompendo un silenzio che ormai durava da diversi giorni. Nessuna informazione è trapelata, però, sulla tipologia di arma utilizzata.