Secondo gli analisti, intervistati dal New York Times, l’incidente ha prodotto radiazioni superiori alla media di venti volte.
Un incidente nucleare forse più grave del previsto ed in grado di produrre conseguenze anche a lungo termine. Non usano mezzi termini gli analisti che descrivono l’esplosione del razzo in Siberia al New York Times. Secondo gli scienziati l’incidente è avvenuto durante il test di un missile nucleare; uno degli ”incidenti peggiori avvenuti in Russia da Chernobyl, anche se di entità notevolmente inferiori”. L’esplosione è avvenuto nella giornata di giovedì al largo delle coste di Nenoksa, alla distanza di 470 chilometri ad est in linea d’aria dal confine con la Finlandia, forse su una piattaforma o forse su una nave. L’incidente ha provocato due morti e sei feriti, anche se il ministero della Difesa russo ha immediatamente riferito di ”un’esplosione accidentale provocata da una perdita di carburante”. Poche ore dopo le autorità comunali di Severodvinsk, città situata a 50 chilometri a est, aveva riferito di un picco di radiazioni.
Intanto il bilancio dei morti è salito a sette, anche se l’entità dell’incidente ancora deve essere del tutto chiarita. A sottolineare la gravità dell’accaduto è stata anche Greenpeace che ha sottolineato come i livelli di radiazioni risultano superiori di circa venti volte alla media. Secondo le indiscrezioni l’esplosione ha coinvolto un prototipo di missile, dal nome in codice 9M730 Burevestnick, un missile a propulsione nucleare che la Russia stava sperimentandoo da diversi mesi. In ogni caso l’entità dell’incidente non è stata chiarita mente le autorità russe sostengono che la contaminazione in aria sia già sotto controllo. Resta un fatto, però, la chiusura di un tratto di mare di circa trenta per otto chilometri per otto.