La vodka Atomik è realizzata secondo metodi tradizionali di distillazione ucraina e con ingredienti ”locali” dell’area di Chernobyl.
La collaborazione scientifico-commerciale tra Regno Unito e Ucraina ha prodotto un frutto insolito: un nuovo marchio di vodka che sfrutta l’immagine e le condizioni speciali dell’area circostante alla centrale nucleare di Chernobyl. Brevettato con il marchio Atomik, i creatori garantiscono la sicurezza del prodotto dal punto di vista dei radionuclidi. Uno dei due ingredienti principali della bevanda è l’acqua dei pozzi di Chernobyl che mostra “una composizione chimica simile alle acque sotterranee della regione dello Champagne in Francia”, secondo l’Agenzia statale ucraina per l’amministrazione of the Exclusion Zone. L’altro ingrediente è l’alcol distillato proveniente dai cereali coltivati nei pressi del luogo del più grande incidente nucleare della storia.
Prima di elaborare il marchio, è stato condotto uno studio sperimentale sulla migrazione dei radionuclidi tra il suolo di Chernobyl e le colture agricole nell’area, per tre anni. I campioni raccolti hanno mostrato un leggero eccesso di stronzio-90, ma la radiazione emessa è stata considerata accettabile: 20 bequerels per chilogrammo. La tecnologia di distillazione, aggiungono gli esperti, non consente a tale elemento di raggiungere l’alcool. Secondo i suoi creatori, nella bevanda finale può essere percepita solo una presenza minima di carbonio-14 , ma ciò non supera i normali livelli dell’isotopo in “qualsiasi altra bevanda alcolica”. Le stime scientifiche sulla vodka di Chernobyl sono state realizzate attraverso un lavoro congiunto di specialisti dell’Istituto Idrometeorologico dell’Ucraina, delle Università di Southampton, di Portsmouth e anche di un laboratorio britannico indipendente. L’acqua viene estratta da uno strato di roccia profonda, in cui non è stata rilevata alcuna contaminazione radioattiva mentre i campi di lavorazione sono al di fuori della zona di esclusioni e nella quale i livelli di inquinamento risultano bassi e in cui la popolazione è già tornata. L’obbiettivo dei creatori della Vodka di Chernobyl è “sostenere lo sviluppo economico di questi territori, attraverso un prodotto puro, non contaminato da radiazioni e con un sapore tradizionale, frutto degli antichi metodi di distillazione ucraini.