Una quantità record di stelle analizzate dai ricercatori alla ricerca di segnali radio e laser.
Un’altra missione della SETI è andata a vuoto. L’istituto, nato con l’obbiettivo di captare segnali provenienti da altri corpi celesti nello spazio, aveva avviato una serie di indagini insieme all’Università della California. La studio, realizzato nell’ambito della ricerca ”Breakthrough Listen”, nato un decennio grazie ai finanziamenti del miliardario russo Yuri Milnerm, mirava a registrare i segnali di ipotetiche forme di vita provenienti da altri mondi. Ad essere impegnati sono stati i più grandi telescopi al mondo come la colossale Green Bank, un’antenna alta oltre 100 metri e il Parkes Telescope di 64 metri, collocato nel Nuovo Galles, in Australia. La ricerca si è basata su un’ampia fetta di spazio e mirava ad avvistare segnali laser provenienti da eventuali esseri viventi presenti sui vari oggetti celesti.
Ebbene, nonostante le ricerche approfondite, nulla è apparso agli strumenti. Non è da escludere, dicono gli esperti, che eventuali civiltà aliene non utilizzino né i laser né segnali radio. Intanto i dati saranno immagazzinati nell’Open Data Archive della Breakthrough Initiatives, un gigantesco database che potrà essere visionato da tutti, anche nella speranza che qualcosa possa essere sfuggito agli occhi attenti degli esperti. Nonostante rappresentino una delusione, l’ennesima per la ricerca di forme di vita extraterrestri, gli esperti non demordono. ”Tutto ciò che abbiamo analizzato fino ad ora (ovvero un milione di stelle) – dichiarano gli esperti – l’equivale a mezzo bicchiere d’acqua messo accanto a tutte le distese oceaniche Terra.