L’oceano del satellite di Saturno mostra una composizione che ricorda molto quella della Terra.
Un’alta concentrazione di biossido di carbonio e idrogeno, con un Ph simile a quello della Terra, è stato scoperto nell’oceano sotterraneo di Encelado rappresentando le condizioni sufficienti per lo sviluppo di forme di vita. A sostenerlo è uno studio realizzato dall’Università di Washington, presto pubblicato nel corso della conferenza dal titolo AbSciCon2019 il 24 giugno prossimo. La sostanza rappresenta un alimento ideale per esseri viventi eventualmente presenti nelle profondità del satellite di Saturno. Insomma se esistessero forme di vita su Encelado avrebbero cibo a disposizione; una riserva in grado di garantire il sostentamento. Con un diametro di 505 chilometri, Encelado è una della piccole lune di Saturno. L’oggetto è balzato sotto la luce dei riflettori dopo la scoperta, nelle sue profondità, di un oceano di acqua liquida, racchiuso da una crosta spessa di ghiaccio da cui fuoriescono pennacchi di vapore acqueo. I dati della sonda Cassini hanno rivelato una radicale difformità tra la composizione dei pennacchi e quella dell’oceano sottostante.
I geyser, in pratica, proiettano verso lo spazio solo una parte delle sostanze contenute nell’acqua, mentre altre rimangono in basso. L’oceano presenta significative quantità di idrogeno, metano e biossido di carbonio, in precedenza sottovalutate. L’alta concentrazione di biossido di carbonio implica un livello di pH inferiore alle aspettative e molto simili a quelli della Terra; tutto ciò fa ben sperare per la vita sul corpo celeste.