Anche il mantello produce una serie di radiazioni in grado di difendere il nostro pianeta dalle tempeste solari e dai raggi spaziali.
Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che anche il mantello della Terra contribuisce alla creazione del campo magnetico. La scoperta, di davvero cruciale nella storia dello studio delle profondità del nostro pianeta e dei meccanismi che regolano il magnetismo terrestre. In passato, infatti, si riteneva che questo strato del pianeta fosse ” magneticamente inattivo” a causa dell’enorme pressione e temperatura che privano gli ossidi di ferro delle loro proprietà magnetiche. Tuttavia, il team guidato dal Dr. Ilyá Kupenko, dell’Università di Münster, è riuscito a ricreare le condizioni estreme del mantello e ha rivelato che almeno un minerale di questo tipo, l’ematite, conserva la capacità di creare il campo magnetico a temperature di circa 925 gradi. Pertanto, alcune aree della cosiddetta ” zona di transizione”, ovvero lo strato tra il mantello esterno e il mantello inferiore, che si estende tra 410 e 660 chilometri sotto la superficie della Terra, partecipa alla creazione della magnetosfera terrestre. In particolare, sono le placche tettoniche subdulate relativamente fredde, note come “lastre“, che si trovano principalmente al di sotto della regione del Pacifico occidentale.
Pertanto, alcune aree della cosiddetta ” zona di transizione”, ovvero lo strato tra il mantello esterno e il mantello inferiore, che si estende tra 410 e 660 chilometri sotto la superficie della Terra, partecipa alla creazione della magnetosfera terrestre. In particolare, sono le placche tettoniche subdulate relativamente fredde, note come “lastre“, che si trovano principalmente al di sotto della regione del Pacifico occidentale. La scoperta – dichiarano gli esperti – ci spingerò inevitabilmente a prendere in considerazione, in ogni futura analisi del campo magnetico terrestre, anche il mantello.