Siberia: pericolossissimo vulcano quiescente potrebbe esplodere

Gli effetti del Bolshaya Udina potrebbero essere devastanti per centinaia di chilometri.

Era considerato spento, ma una ricerca del Trofimuk Institute of Petroleum Geologia e Geofisica Accademia delle scienze russa, pubblicata nel Journal of Volcanology and Geothermal Research, ha rivelato una pericolosa verità. Si tratta del Bolshaya Udina, un vulcano dell’Estremo Oriente della Russia. Il vulcano si trova sulla penisola di Kamchatka e da decenni non ha dato segni di attività. Ma il vulcano non solo è attivo, ma potrebbe eruttare in maniera catastrofica nel prossimo futuro. “Quando un vulcano rimane in silenzio per un lungo periodo di tempo, la sua prima eruzione può essere catastrofica – ha dichiarato Ivan Kulakov, responsabile del laboratorio dell’istituto responsabile per lo studio tomografia sismica. Secondo il ricercatore, la cenere rilasciata dopo un’eruzione di questo tipo non interesserebbe solo le popolazioni vicine, ma anche le città di “tutto il pianeta”.


Siberia: pericolossissimo vulcano quiescente potrebbe esplodere

L‘Udina Bolshaya ha un’altitudine di 2.920 metri, fa parte di un massiccio vulcanico che comprende anche un alto vulcano, di dimensioni minori: il Malaya Udina. Da quando è iniziato il monitoraggio nell’area, nel 1961, è stata registrata solo una lieve attività sismica. Tuttavia, a partire dal terzo trimestre del 2017, questa attività si è intensificata, fino allo scorso febbraio quando si è verificato un terremoto di magnitudo 4.3, il più forte in tutta la storia delle osservazioni. Secondo gli esperti non è semplice stabilire se l’Udina di Bolshaya esploderà o se si calmerà di nuovo. “Senza dubbio, ora dobbiamo monitorarlo da vicino”, hanno detto gli esperti. Secondo le statistiche, infatti, circa il 60% dei vulcani del mondo che iniziano a mostrare questo tipo di attività esplodono.

Angelo Petrone

Angelo Petrone

Giornalista pubblicista, digital strategy, advertising, social media marketing, appassionato di arte, cultura e viaggi. Ho collaborato con diversi quotidiani di informazione locale e testate online. Scrivo su Scienze Notizie dal 2015.