Il lancio da parte di Elon Musk di 12mila satelliti ha destato non poche perplessità da parte degli esperti.
Ben sessanta satelliti in fila indiana sono stati lanciati nella serata di venerdì 23 maggio da Space X. Si tratta di un primo viaggio sperimentale, realizzato dalla compagnia di Elon Musk per testare la funzionalità di una nuova rete di satelliti, in grado di portare internet negli angoli del pianeta, anche le zone desertiche nelle quali oggi è pressoché impossibile connettersi. Saranno ben 12mila i piccoli satelliti ad essere lanciati nello spazio per raggiungere questo obbiettivo. Il progetto del magnate americano, però, non piace affatto a numerosi scienziati, astronomi, e astrofili di tutto il mondo che hanno sottolineato come il lancio di una quantità così massiccia di satelliti potrebbe provocare non pochi problemi. Ad oggi sono oltre cinquemila i satelliti piccoli e grandi che orbitano intorno al nostro pianeta; con questo lancio sarebbero triplicati. Insomma il trenino di luci, per quanto suggestivo, rappresenterebbe solo l’inizio di una vera e propria invasione dello spazio.
Nonostante la visibilità degli oggetti sia notevole, la loro luminosità si abbasserà con l’aumentare dell’altitudine, fino a diradarsi del tutto. Nonostante questo gli esperti sottolineano le problematiche che potrebbero derivare dalla presenza di tanti oggetti in orbita intorno al nostro pianeta, sia per la navigazione spaziale, sia per l‘osservazione dello spazio che risulterà sempre più difficoltosa. Saranno soprattutto i radiotelescopi, da sempre impegnati nel carpire i debolissimi segnali provenienti dagli oggetti più lontani, ad essere maggiormente danneggiati dal lancio dei piccoli satelliti. Un altro problema è rappresentato dalla spazzatura spaziale, con la concreta possibilità di scontro tra i diversi oggetti. Anche un solo impatto potrebbe generare quella che per gli esperti è la “Sindrome di Kessler”, ovvero una reazione a catena, che porterebbe alla distruzione di centinaia di oggetti ed alla creazione di un vero e proprio cimitero di spazzatura spaziale.