Captati tre nuovi segnali legati alla fusione di due buchi neri

Segnali interessanti quelli catturati dagli scienziati del Ligo e del Virgo, che stanno provando a decifrare. Nella fattispecie sono quattro, tre dei quali con tutta probabilità legati alla fusione di due buchi neri mentre il quarto ha origine ignota e, secondo una prima ipotesi potrebbe essere la conseguenza della collisione di due stelle di neutroni. I rilevatori del Ligo sono stati riaccesi dopo una pausa lungo un anno allo scopo di migliorare le performance della strumentazione: acceso ad aprile, sono state fatte subito due importanti scoperti. La prima è un’onda gravitazionale rilevata l’8 aprile, seguita da un’altra il 12 aprile, a quattro anni di distanza da quando venne captata la prima (settembre 2015, anche se l’annuncio ufficiale venne dato nel febbraio successivo). Oggi insieme al Virgo, l’osservatorio italiano, si pensa di aver rilevato per la prima volta onde gravitazionali derivanti dalla fusione di due buchi neri.

Il 25 aprile invece è stato captato un altro segnale che però non è stato ancora decifrare. Un fenomeno, conferma il fisico Giovanni Prodi dell’Università di Trento e associato all’Istituto nazionale di fisica nucleare, oltre che coordinatore dell’analisi dati dell’osservatorio europeo Virgo a Cascina, Pisa, “osservato solo da due rilevatori, mentre il terzo non era in funzione”. La verità su questo segnale potrebbe essere rilevata a seguito di ulteriori analisi, mentre i precedenti, conferma Prodi, “sembrano molto convincenti”. Se ne saprà comunque di più tra qualche mese.