Un asteroide potrebbe davvero colpire la Terra? Per prevenire un tale rischio, certamente remoto ma potenzialmente catastrofico, è stata organizzata una grande esercitazione nel corso della quale si andrà a simulare il rischio di impatto imminente di un asteroide, una simulazione che andrà a coinvolgere sia la Nasa che l’Agenzia Spaziale Europa, oltre all’Agenzia federale americana per la gestione delle emergenze, la Fema. Di fatto, nel corso di una settimana verrà monitorato l’arrivo di un (immaginario) asteroide al quale è stato anche dato un nome, 2019 PDC allo scopo di coordinarsi nel pianificare azioni per la difesa del pianeta.
Si tratta di un progetto che fa parte del cronoprogramma della Conferenza sulla Difesa Planetaria avviata a Washington: lo scenario simulato è estremamente dettagliato. Il sasso cosmico è stato “scoperto” il 26 marzo 2019 e viene considerato un “asteroide potenzialmente pericoloso” in base ai calcoli riguardanti la sua traiettoria. Ha un diametro di 300 metri ed inizialmente la possibilità che possa colpire la Terra è pari a 1 su 50mila; nel corso dell’esercitazione però la situazione cambia con una probabilità di impatto molto più alta, facendo di fatto scattare l’emergenza globale. Viene anche stabilita una possibile data di impatto, il 29 aprile 2017 ed una linea rossa che attraversa il globo e intorno alla quale potrebbe cadere l’asteroide, un corridoio di rischio che interessa in particolare gli Stati Uniti e l’Africa. Sempre nell’ambito dell’esercitazione, sono otto gli anni di tempo possibili per riuscire a pianificare un adeguato programma di difesa con varie possibilità tra le quali il progetto per deflettere l’asteroide, ma anche affrontare la gestione della reazione dell’opinione pubblica.