Dopo le Filippine trema l’India. Una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6.1 della scala Richter è stata rilevata dai sismografi dell’Usgs nello stato di Arunachal Pradesh, nel nordest del Paese; il movimento tellurico è stato segnalato anche da Ingv, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ed è stato distintamente avvertito dalla popolazione. Stando ai dati diffusi, l’area epicentrale sarebbe stata individuata ad una quarantina di chilometri a sudest della città di Along e a 180 chilometri a sudovest di Itanagar, capitale dello stato.
Non è chiaro al momento se il terremoto abbia provocato danni e vittime come quello avvenuto a poca distanza da Manila, che ha fatto crollare alcuni palazzi, causato la morte di diverse persone e seminato il panico facendo, tra le altre cose, cadere “a cascata” l’acqua delle piscine poste agli ultimi piani di alcuni grattacieli residenziali. Secondo la scala Richter un terremoto di tale magnitudo è considerato forte, il suo raggio di azione può raggiungere i 160 chilometri dall’epicentro e, in caso di zone densamente popolate, può essere distruttivo. A complicare le cose il fatto che l’ipocentro della scossa, registrata alle 21.15, è superficiale, localizzato a poco più di 9 chilometri di profondità.