Bacini di oltre cento metri di profondità, composti di idrocarburi, compongono l’emisfero settentrionali del satellite.
Hanno una profondità di oltre cento metri e si trovano incastonati tra le colline, i laghi di Titano continuano a stupire, per le notevoli somiglianze con il nostro pianeta. Si tratta di bacini composti dalle piogge di idrocarburi che periodicamente colpiscono il satellite. Ad indagare a fondo sulle suggestive formazioni del satellite di Saturno è un team di esperti, sulla base dei dati raccolti dalla sonda Cassini della Nasa e dell’Esa. E’ la prima volta che vengono analizzati i bacini che ricoprono la superficie della più grande luna di Saturno scoprendone anche la composizione, di etano e metano. Il tutto grazie al radar di Cassini, realizzato in gran parte in Italia.
Uno strumento importante, installato a bordo della sonda, perché in grado di analizzare la superficie del satellite oltrepassando l’atmosfera satura di idrocarburi. Analizzando la crosta del satellite gli studiosi hanno rilevato i fondali dei laghi dell’emisfero settentrionale di Titano, scoprendo bacini profondi anche cento metri. La ricerca si basa sui dati raccolti dalla missione tra il 22 aprile 2017, durante l’ultimo passaggio ravvicinato. Il flyby ha consentito agli esperti di scoprire laghi stagionali, profondi pochi millimetri, e bacini più profondi. I bacini si alimentano attraverso un ”ciclo di idrocarburi” che ricorda quello che si verifica sul nostro pianeta con l’acqua, con evaporazione e precipitazioni.