Nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2019 milioni di italiani hanno spostato le lancette avanti di un’ora. Come ogni anno infatti, torna l’ora legale che, a fronte di un’ora in più di luce durante il giorno, fa dormire gli italiani un’ora in meno. Un periodo di transizione piuttosto difficile da gestire poichè, pur trattandosi di soli 60 minuti, il corpo umano risente, due volte l’anno, dello spostamento delle lancette sia per il passaggio dall’ora solare a quella legale che, viceversa, quando dall’ora legale si torna a quella solare. Secondo uno studio pubblicato su Neuroscience Letters vi sarebbero anche alcuni effetti collaterali negativi da non sottovalutare, direttamente collegati al cosidetto ritmo circadiano ovvero all’orologio interno dell’organismo umano che regola una serie di funzioni cicliche del corpo. Il principale effetto del ritorno dell’ora legale è che non solo solo si dorme meno, ma si dorme peggio e il debito di sonno accumulato si fa sentire anche nel corso delle giornate successive. Alcune persone impiegano anche due o tre settimane per abituarsi al cambiamento dell’ora ed in particolare per le persone che tendono a svegliarsi più tardi, mentre ai più fortunati, per lo più chi si sveglia presto, basta una sola giornata.
Altri effetti collaterali dell’ora legale sono il calo della concentrazione legata al sonno disturbato, che potrebbe tradursi anche in una riduzione della produttività sul lavoro. Da non sottovalutare inoltre il rischio di attacchi di cuore, in aumento secondo vari studi, nel corso della prima settimana di ora legale. La perdita di un’ora potrebbe infatti aggiungere stress aumentando la possibilità di un attacco cardiaco in quelle persone più a rischio. Un altro studio di parte australiana evidenza un incremento, nel corso delle prime settimane di ora legale, del numero dei suicidi dovuto con tutta probabilità ai micro cambiamenti nei ritmi cronobiologici dell’organismo. Infine, elemento accertato, una nota positiva: nel periodo in cui l’ora legale è in vigore calano gli incidenti in macchina, molto probabilmente grazie alla maggiore presenza di luce rispetto al periodo dell’anno con l’ora solare.