Resta alta l’attenzione sul vulcano Popocatepetl, da giorni in costante attività e che nelle ultime ore è stato caratterizzato da una intensa attività esplosiva. L’eruzione, avvenuta tra il 27 e il 28 marzo ha provocato la fuoriuscita di gas, vapore dall’area sommitale, oltre a frammenti incandescenti scagliati fino a due chilometri di distanza. La colonna di fumo e cenere ha invece superato i 3 chilometri di altezza e la popolazione che vive nelle vicinanze del vulcano messicano ha segnalato alcuni incendi nei pascoli ubicati a poca distanza. L’eruzione ha fatto seguito ad un’attività vulcanica iniziata verso metà marzo ma che sul finire del mese è andata intensificandosi, come confermato dal centro nazionale di prevenzione dei disastri che monitora il vulcano 24 ore su 24. Secondo quanto riportato dai media locali, l’esplosione del Popocatepetl è stata udita fino a 40 chilometri di distanza e nel Paese è stato innalzato a giallo il livello di allerta, un segnale del fatto che la popolazione ed in particolare i residenti nelle aree prossime al vulcano nello stato di Puebla, deve tenersi pronta a possibili evacuazioni circoscritte o di massa.
Un residente 68 nel villaggio di Santiago Xalitzintla ha dichiarato: “L’esplosione è stata molto forte, più forte del solito, ci ha spaventato abbastanza da farci alzare da tavola e uscire a vedere. L’intero cratere era in fiamme”. Peraltro già il 19 marzo si era verificata un’eruzione solo lievemente meno potente di questa: il vulcano, considerato tra i più pericolosi al mondo poichè nel raggio di 100 chilometri dal cratere vivono oltre 25 milioni di persone, sta mostrando un’attività eruttiva tra le più intense degli ultimi 25