La prima esplorazione ”approfondita” della dolina carsica conosciuta anche con il nome di Great Blue Hole, in Belize, ha rivelato non poche sorprese.
Come si compone il fondo del Great Blue Hole in Belize? Un team di scienziati, a sostegno dell’organizzazione ambientalista Ocean Unite, ha intrapreso un lungo viaggio, fino alla profondità di 120 metri al di sotto della superficie dell’oceano rilevando un mondo ancora oscuro. Quello che, però, è apparso agli occhi delle telecamere non ha stupito più di tanto gli studiosi che, anzi, hanno dimostrato come anche uno degli angoli più estremi del pianeta sia, ormai, contaminato dalla plastica. Bottiglie di svariate dimensioni sono state scoperte sul fondo della voragine, oltre ad una rilevante di idrogeno solforato. Si tratta di un gas maleodorante, incolore, tossico, infiammabile e altamente corrosivo.
I protagonisti della spedizione, la prima che ha raggiunto le profondità del Great Blue Hole e ”sostato” sul fondo per diverse ore, attraverso due sommergili, hanno voluto dimostrare come l’inquinamento da plastica rappresenti ormai un allarme globale e sempre più grave. Il Blue Hole è il più grande inghiottitoio al mondo e una delle principali attrazioni turistiche del Belize. Formatasi da una grotta sommersa decine di migliaia di anni, la dolina mostra sedimenti di diverse epoche, frutto del livello di ossigeno e di CO² presenti nell’atmosfera. La cavità è quasi perfettamente circolare, larga oltre 300 metri e profonda 123 metri ed è riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
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